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Emissione di fatture false: cosa rischia la tua impresa

L’art. 8 del D.Lgs. 74/2000 disciplina uno dei reati tributari più gravi: l’emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Questo reato mira a contrastare comportamenti illeciti finalizzati all’evasione fiscale, in particolare all’ottenimento indebito di detrazioni IVA o alla diminuzione del reddito imponibile.

Secondo la norma, chi emette una fattura falsa rischia la reclusione da 4 a 8 anni. Ma le implicazioni non si fermano al soggetto che materialmente compie l’atto: anche l’ente può essere considerato responsabile, se il reato è commesso da un dipendente, dirigente o amministratore nell’interesse o a vantaggio dell’azienda.

Sanzioni per l’impresa

In questi casi, ai sensi del D.Lgs. 231/2001, l’ente può subire:

  • Una sanzione pecuniaria fino a 500 quote
  • Un importo massimo potenziale pari a 774.500 euro
  • Sanzioni interdittive, come il divieto di esercitare l’attività o la revoca di agevolazioni

Come evitare la responsabilità

Per proteggersi, l’azienda deve dimostrare di avere un sistema di controllo efficace, in grado di prevenire i reati fiscali. Questo significa:

  • Avere un Modello 231 aggiornato
  • Procedure rigorose di verifica sulle operazioni contabili e fiscali
  • Una struttura interna di audit e controllo
  • Un OdV che verifichi il rispetto dei protocolli e il comportamento degli apicali
  • Formazione continua in materia fiscale e amministrativa

L’applicazione coerente del Modello 231 consente all’impresa di dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il reato, escludendo o attenuando la responsabilità ai sensi del decreto.